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Vendere all’estero è un’ottima opportunità per raggiungere nuovi clienti e aumentare il fatturato della tua attività commerciale.

Grazie alla possibilità di vendere online in tutto il mondo, il commercio non ha più confini geografici: secondo una ricerca di mercato, le vendite globali dei negozi ecommerce raggiungeranno un valore record di 5,4 trilioni di dollari nel 2022 per continuare a salire nei prossimi anni, e l’80% dei commercianti dichiara che vendere all’estero ha incrementato i propri profitti.

Se anche tu vuoi vendere all’estero, in questa guida troverai tutte le informazioni che stai cercando per iniziare a vendere in tutto il mondo.

Ti offriremo pratici consigli e strategie su come espandere il tuo ecommerce oltre i confini italiani in modo efficace, e approfondiremo gli adempimenti fiscali e tutto quello che c’è da sapere sulla spedizione internazionale.

Buona lettura!

  1. Come vendere all’estero con un negozio online
  2. Come spedire all’estero
  3. I marketplace un’occasione unica
  4. Obblighi e adempimenti fiscali per vendere all’estero
  5. Consigli pratici di marketing per vendere all’estero

1. Come vendere all’estero con un negozio online

Se gestisci un negozio online, hai tutte le carte in regola per iniziare a vendere all’estero e aumentare le vendite del tuo ecommerce. Forse ti sarà già capitato di vendere un prodotto fuori dai confini nazionali, ma se vuoi far davvero crescere la notorietà del tuo brand avrai bisogno di una strategia internazionale per raggiungere i tuoi obiettivi globali.

Il primo aspetto da valutare per vendere all’estero online è scegliere i mercati su cui puntare. Studia le potenzialità di ogni paese in base alla dimensione del mercato, alla facilità di fare affari e al target di riferimento, definendo una buyer persona internazionale: se vendi accessori per gli sci, probabilmente otterrai più vendite in Austria o Germania che in mercati come la Grecia o il Portogallo.

Ricorda che per avere successo in altri paesi devi offrire ai tuoi clienti un’esperienza localizzata traducendo il tuo negozio online per conquistare la loro fiducia e aumentare il tasso di conversione. 

In uno studio specializzato, il 65% degli intervistati ha affermato di preferire i siti tradotti nella loro lingua per fare shopping online, mentre il 40% dichiara di non acquistare su siti web non tradotti.

Ma come puoi immaginare, tradurre il tuo negozio online in diverse lingue è un’operazione lunga e dispendiosa. Per automatizzare l’attività, esistono molte app di traduzione per ognuna delle piattaforme ecommerce tra cui puoi scegliere:

applicazioni per tradurre il tuo sito

Oltre alla navigazione e alle pagine di prodotto, non dimenticare di localizzare l’esperienza di check-out e-commerce: questa fase è davvero cruciale e può fare la differenza tra una vendita realizzata e un carrello abbandonato prima di concludere l’acquisto. 

Per incentivare i clienti a cliccare sul fatidico pulsante “Acquista ora”, prendi in considerazione la possibilità di offrire metodi di pagamento locali: secondo una ricerca, il 7% dei clienti ha abbandonato il carrello perché non ha trovato il proprio metodo di pagamento preferito.

Localizzare l’esperienza di navigazione è il primo passo per vendere all’estero online con successo: dovrai fare lo stesso anche per le tue campagne di marketing, tenendo conto degli usi e costumi del mercato in cui vuoi espanderti, e attrarre traffico qualificato localizzando la strategia SEO del tuo negozio online.

2. Come spedire all’estero

Ora che il tuo negozio è localizzato e pronto per vendere all’estero, ti starai chiedendo “come farò a spedire i miei prodotti fuori dall’Italia?”.

La spedizione internazionale è uno dei maggiori ostacoli alla vendita internazionale riscontrato dalle aziende italiane. Secondo Casaleggio Associati, nel 2021 i negozi e-commerce che vendono all’estero sono il 49%, contro il 51% che vende solo in Italia.

La buona notizia è che spedire all’estero non è poi così complicato: se spedisci all’interno dell’Unione Europea è tutto più facile, mentre se i tuoi clienti si trovano oltre i confini europei dovrai compilare una serie di moduli doganali e dotarti di un codice EORI, oltre a un codice alfanumerico detto HS code richiesto per tutte le spedizioni transfrontaliere.

Inoltre, controlla che le merci non siano proibite nel paese di destinazione e consulta il Dangerous Goods Regulation (GDR) di IATA, International Air Transport Association, un elenco delle merci precluse al trasporto aereo, e che in linea di massima sono:

    • Merci infiammabili o pericolose;
    • Animali o altri oggetti organici;
    • Prodotti contraffatti;
    • Beni culturali e opere d’arte;
    • Monete e banconote.

Ma quanto costa spedire all’estero? I costi per spedire i tuoi prodotti possono essere considerevoli a seconda del paese di destinazione delle merci e dalla tipologia di spedizione. 

Il costo di spedizione non dovrebbe incidere oltre l’8-12% sul prezzo di vendita, ma con i costi di trasporto in costante aumento le spese di spedizione potrebbero avere un impatto maggiore.

Per aiutarti a navigare tra le proposte dei corrieri, abbiamo creato per te una guida completa sui costi di spedizione internazionali che ti aiuterà a trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze confrontando le tariffe per spedire all’estero dei principali corrieri.

Spedire all’estero con Sendcloud

Se nessuna di loro ti convince prova Sendcloud, con cui potrai accedere alle tariffe per le spedizioni internazionali pre-negoziate con i corrieri, completamente scalabili e su misura per la tua attività.

Con Sendcloud puoi anche iniziare gratuitamente, ti basta creare il tuo account, e iniziare a spedire in meno di 10 minuti, risparmiando tempo e denaro.

Non solo, Sendcloud è un software per spedizioni che ti permette di gestire l’intero processo di spedizione da un’unica interfaccia, mandare email di tracking brandizzate e analizzare le tue spedizioni.

3. Come vendere all’estero sui marketplace

Un’altra opzione per vendere all’estero online sono i marketplace. I marketplace sono in grande ascesa in Italia. Questi canali di vendita ti permettono di mostrare i tuoi prodotti a milioni di potenziali clienti in tutto il mondo. 

Se scegli di vendere sui marketplace, non dovrai preoccuparti di attirare traffico e conquistare la fiducia delle persone, perché si sentiranno già protette acquistando su un marketplace conosciuto e affidabile.

Il lato negativo di vendere sui marketplace, oltre alle commissioni di servizio, è l’alta concorrenza delle aziende che vendono su queste piattaforme. 

Per distinguerti, cerca di non competere solo sul prezzo ma soprattutto sull’assistenza post-vendita che offri ai clienti; questa strategia ti permetterà di ottenere recensioni positive e apparire più in alto nei risultati di ricerca.

Per vendere all’estero sui marketplace, dovrai innanzitutto scegliere se puntare su un marketplace orizzontale (che vende qualsiasi tipo di prodotto, come Amazon o eBay) o marketplace verticale (specializzato in una specifica categoria merceologica, come Zalando per scarpe e abbigliamento o ManoMano per il fai da te).

Vendere all’estero online sui marketplace semplifica notevolmente la gestione delle spedizioni internazionali, spesso perché il marketplace mette a tua disposizione una serie di strumenti e soluzioni per aiutarti a spedire. 

È il caso di Amazon FBA, o Logistica di Amazon, che ti consente di delegare al gigante dell’e-commerce tutte le operazioni di stoccaggio e spedizione dei prodotti.

D’altro canto, esternalizzare le spedizioni limita notevolmente la possibilità di personalizzare l’esperienza di consegna e unboxing dei prodotti, un vero e proprio strumento di marketing che può aiutarti a distinguerti dalla concorrenza.

4. Obblighi e adempimenti fiscali per vendere all’estero

Per vendere all’estero online dovrai rispettare una serie di obblighi e adempimenti fiscali aggiuntivi.

Se vendi all’interno dell’Unione Europea, dovrai registrarti al regime OSS UE per dichiarare e versare l’IVA sulle vendite a distanza di beni all’interno dell’Unione Europea. 

Questo sistema, entrato in vigore il 1° luglio dello scorso anno, consente di ridurre notevolmente la burocrazia per pagare l’IVA sulle vendite intracomunitarie, e prevede che l’IVA applicata sulle vendite sia sempre quella del paese di destinazione delle merci, ad eccezione delle vendite di un valore inferiore a 10 mila euro, per le quali è possibile continuare ad applicare l’aliquota IVA del paese di origine. 

adempimenti fiscali per vendere fuori dall'italia

Le imprese, inoltre, sono tenute a presentare una dichiarazione IVA trimestrale, che non sostituisce quella da presentare a livello nazionale. Per approfondire l’argomento, la Commissione Europea ha preparato una guida completa al nuovo regime OSS scaricabile gratuitamente.

Tra gli adempimenti aggiuntivi all’interno dell’Unione Europea figurano:

    • Iscrizione al VIES, il sistema elettronico di scambio di dati sull’IVA;
    • Invio degli elenchi Intrastat per le vendite effettuate verso soggetti nell’Unione Europea (con frequenza mensile se le cessioni di beni o servizi resi sono pari o maggiori di 50.000 euro nel trimestre di riferimento o in uno dei quattro trimestri precedenti, con frequenza trimestrale se inferiori a 50.000 euro);
    • Adeguarsi alle norme sul GDPR, regolamento generale sulla protezione dei dati, per il trattamento dei dati personali degli utenti.

Per quanto riguarda le vendite extra-UE, per vendere ad altri soggetti commerciali (vendite B2B) dovrai emettere una fattura senza IVA e allegare una bolletta di esportazione, presentare la dichiarazione di esportazione alla dogana di partenza e ottenere il visto da quella di arrivo.

Invece per vendere a soggetti privati extra-UE (vendite B2C), dovrai emettere una fattura fiscale, esente dall’IVA. La merce spedita sarà soggetta all’IVA e ai dazi del paese di destinazione, a carico del cliente finale. 

Effettuato lo sdoganamento e consegna della merce, sarà necessario registrare i documenti MNR (Movement Reference Number) che attestano l’uscita della merce dal territorio comunitario e l’avvenuta assoluzione degli adempimenti IVA e doganali. Per aiutarti con la compilazione senza errori, abbiamo creato per te una guida completa sui modelli doganali CN22 e CN23.

5. Consigli pratici di marketing per vendere all’estero

Prima di concludere questa guida su come espandere i confini del tuo ecommerce, ecco qualche consiglio di marketing per aumentare le tue vendite internazionali.

La regola d’oro è sempre la stessa: localizza la tua strategia commerciale prestando particolare attenzione agli usi e costumi dei singoli paesi, anche nella scelta del canale. 

In Cina, ad esempio, il social commerce va fortissimo e nel 2021 ha raggiunto un valore record di 363 miliardi di dollari, motivo per cui non puoi ignorarlo se vuoi conquistare i mercati cinesi sul mercato cinese.

Se fai marketing con Facebook, crea delle campagne specifiche per ogni paese e studia le abitudini comportamentali di tuoi acquirenti: in questo modo potrai capire quali sono i prodotti che vendono di più all’estero e suggerirli ai clienti in fase di check-out con una sofisticata strategia di upselling e cross-selling che ti consentirà di aumentare il valore medio del carrello (AOV).

Siamo arrivati alla conclusione di questa guida su come vendere all’estero online: speriamo che ti sia stata utile per definire la tua strategia commerciale e iniziare a vendere in tutto il mondo. 

Serena Guerra

Appassionata di ecommerce e logistica, Serena dedica la sua competenza ad analizzare e svelare i trend in costante evoluzione del settore. In qualità di Content Specialist a Sendcloud, condivide preziosi consigli e strategie per aiutare i retailer online a far crescere il loro business.

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2 Comments

  • Federico ha detto:

    Ciao, intanto complimenti per l’articolo. Ho solo una domanda. Per “ad eccezione delle vendite di un valore inferiore a 10 mila euro” intendi fatturazione totale fino a 10.000€ o valore del prodotto di 10.000€?

    • Serena Guerra ha detto:

      Ciao Federico,
      grazie per la tua utile domanda.
      La soglia di 10.000 euro si calcola su base annuale e fa riferimento, al netto dell’IVA, al volume d’affari realizzato dal venditore nell’anno solare precedente con riferimento alle vendite a distanza intracomunitarie di beni e alle prestazioni di servizi TTE (servizi di Telecomunicazione, servizi di Teleradiodiffusione e servizi Elettronici) effettuate nell’intero territorio della UE. Speriamo di avere chiarito il tuo dubbio. In ogni caso puoi maggiori informazioni sul sito dell’Agenzia delle Entrate.