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Il checkout di un ecommerce è la fase finale del processo di acquisto da parte di un utente.

È un processo molto delicato e fondamentale che inzia quando un utente sceglie cosa acquistare e lo inserisce nel carrello e termina, in caso di successo, quando questi completa il pagamento.

Purtroppo, la finalizzazione dell’acquisto rappresenta solo una piccola parte di tutte le visite che il tuo sito riceve. Infatti, anche dopo aver cercato, scelto e inserito l’oggetto dei suoi desideri nel carrello, c’è una probabilità del 70% che il cliente lo abbandoni senza completare l’acquisto.

D’altronde è anche normale, a pensarci. Immagina un negozio fisico, una cosa è esporre dei begli abiti lucenti in vetrina e portare la gente all’intero per curiosare un po’, tutt’altra cosa è invece farla entrare e poi uscire con le maniche piene di pacchetti.

Questo però non significa che tu non puoi fare nulla per aumentare la percentuale di persona che dopo aver notato i tuoi prodotti li acquista!

Perciò oggi vedremo insieme tecniche e tattiche non semplici da intuire ma che, una volta apprese, ti permetteranno di ridurre i carrelli abbandonati e aumentare le vendite.

Intanto, ecco l’indice del nostro articolo e buona lettura!

Checkout ecommerce: cos’è

Il processo di checkout di un ecommerce è l’insieme delle operazioni che separano l’inserimento di un prodotto nel carrello dal momento in cui il cliente effettua il pagamento e, quindi, conclude l’acquisto. E tu la vendita.

Per capire come ottimizzarlo è innanzitutto essenziale comprendere che gli elementi che influenzano la finalizzazione o meno di un acquisto sono parecchi.

  • il periodo dell’anno (dicembre e gennaio “convertono” di più rispetto ai mesi estivi)
  • la descrizione e le immagini dei prodotti (mai trascurare i dettagli)
  • le recensioni di altri utenti (devi conquistarti la loro fiducia, in un modo o nell’altro)
  • il colore del pulsanti “aggiungi al carrello” o “acquista ora”
  • il tipo di font utilizzato

sono tutti elementi che influenzano la decisione finale degli utenti. E non sono gli unici.

Va da sé quindi che il checkout è il  processo che ha l’impatto più significativo sul tasso di conversione del tuo negozio online e deve essere progettato di conseguenza.

Il grande vantaggio di essere online è che tutto è misurabile e… migliorabile! Ma è anche un aspetto troppe volte sottovalutato come confermano i dati davvero poco incoraggianti del prossimo paragrafo.

Checkout ecommerce e abbandono del carrello: qualche dato

La maggior parte degli e-commerce (anche quelli di successo) può migliorare il proprio processo di checkout.

E come sempre la prova è nei numeri. In media, il 70% dei clienti di un negozio online abbandona il carrello prima di completare l’acquisto.

E questo dato si riferisce solo ed esclusivamente alle visite effettuate da desktop. Da mobile la percentuale è ancora più alta: arriva all’85%.

Sono numeri che devono far riflettere e che non possono essere ignorati se vuoi che la tua attività online abbia successo. Ma soprattutto sono numeri che vanno compresi.

Come appena accennato, gli aspetti di cui ogni proprietario o marketing manager di un ecommerce deve prendersi cura sono davvero tanti, quindi per fornirti dei consigli davvero utili, in questo articolo ci concentreremo sulle tre fasi fondamentali che utente attraversa quando entra nel processo di checkout.

Perciò vediamo subito quali sono gli step del processo di checkout e poi ti sveleremo come ottimizzarli, in base a dati emersi dalle nostre ricerche.

Le fasi del checkout di un ecommerce

Il checkout di un ecommerce si compone di 3 fasi fondamentali:

  1. Inserimento dati cliente
  2. Scelta del metodo di spedizione
  3. Scelta del metodo di pagamento

Ognuno di queste fasi è un’occasione che i tuoi clienti hanno per riconsiderare l’acquisto, perciò è importante strutturarli nel modo più semplice e più fluido possibile.

È qui, infatti, che si nasconde la differenza tra un ecommerce di successo e uno pieno di carrelli abbandonati.

Tieni sempre bene a mente che: la maggior parte degli acquisti online sono decisioni impulsive, prese emotivamente e giustificate razionalmente dopo che il pacchetto è arrivato a casa.

Per offrirti un valido e pragmatico aiuto, nei tre paragrafi successivi vedremo nel dettaglio le principali criticità legate a ciascuno di questi passaggi.

1. La fase di inserimento dati cliente

Meno dati vengono richiesti più è probabile che il clienti passi allo step successivo. Questa è senz’altro la regola generale per aumentare il tasso di conversione.

Dopo tutto è comprensibile: trovarsi costretti a compilare un lungo modulo nel bel mezzo di un acquisto può essere scoraggiante per i tuoi utenti.

Per questa ragione, molti ecommerce di successo richiedono solo i dati minimi necessari per spedire l’ordine:

  • nome
  • indirizzo
  • email

Altri negozi digitali, invece, richiedono un processo di registrazione più complesso, che, certo, ha anche i suoi vantaggi. Ad esempio, quello di raccogliere dati aggiunti per analizzare l’andamento delle vendite o delineare meglio le tue buyer personas.

Come ottimizzare l’inserimento dati clienti

Quale di queste due strategie adottare dipende in larga parte dalla disponibilità dei tuoi clienti a registrarsi, e da quanto sono critici i dati extra per incrementare il tasso di conversione del tuo ecommerce.

Scegliere non è facile, perché a tutti gli effetti non c’è una scelta giusta o sbagliata.

Ma eccoti un’ottima idea per provare a combinare le due strategie: lascia che i tuoi utenti acquistino utilizzando un profilo guest (cioè senza troppi dati da inserire) e poi, ad acquisto completato, sollecita la creazione di un profilo completo via email.

2. La scelta del metodo di spedizione

Altra fase molto, molto delicata: la selezione del metodo di spedizione.

Ed è facile capire il motivo. Immagina quante cose dipendono dalla scelta del metodo di spedizioni: il luogo della consegna, il tempo della consegna e il costo della consegna.

Se quest’ultimo è senza dubbio un pensiero che affligge la mente dei tuoi clienti sin dall’inizio del processo del checkout, anche i tempi di spedizione troppo lunghi potrebbero riempire tuo negozio online di carrelli abbandonati.

La sfida è quella di offrire un servizio capace di coprire le esigenze di tutti i clienti e rientrare nei margini, ma le soluzioni non sempre sono così a portata di mano. Per capire la strategia più giusta per te occorre fare alcune considerazioni:

– Che tipo di merci tratti? Il tipo di prodotti che vendi determina se le tue spedizioni sono pacchi regolari, pacchi ingombranti, spedizioni alimentari, preziose, o da assicurate a tutti i costi.

– Dove spedisci? Il tipo di clientela che servi è un altro elemento essenziale da prendere in considerazione. Spedire in Italia, in Europa o in tutto il mondo impone costi e difficoltà logistiche diverse.

La buona notizia è che grazie alla piattaforma per spedizioni Sendcloud, oggi anche gli ecommerce più piccoli possono permettersi di offrire soluzioni internazionali e standard altissimi di servizio clienti.

Con l’automazione delle spedizioni e un’offerta di consegna personalizzata risparmierai tempo e indurrai molti più clienti a completare i loro acquisti.

 

Vediamo perché nel dettaglio

Come ottimizzare la fase della scelta della spedizione

Più opzioni di spedizioni offri meno clienti abbandoneranno il loro carrello virtuale.

Certo, fino a pochi anni fa, servizi come nominated day delivery e next day delivery erano accessibili solo ai giganti del commercio digitale.

Giusto per citarne uno, il numero uno: Amazon. Il colosso di proprietà di Jeff Bezos, con le sue consegne in due giorni o addirittura il giorno, stesso ha viziato molti potenziali clienti.

Certo, molti sanno che non tutti che non tutti i negozi online possono disporre della stessa rete logistica di Amazon, ma resta il fatto che per i proprietari di un ecommerce la concorrenza al giorno d’oggi è spietata.

Oggi gestire le spedizioni ecommerce è più semplice con Sendcloud e puoi offrire anche tu una consegna personalizzata come Amazon!

3. La scelta del metodo di pagamento

Il pagamento è l’ultimo step, ma è anche il più doloroso: nessuno si separa volentieri da propri soldi.

Per molti consumatori italiani, pagare online induce ancora a una certa diffidenza, soprattutto se stanno acquistando dal tuo ecommerce per la prima volta e magari con un metodo di pagamento poco conosciuto.

È comprensibile, ma sta a te ridurre questo rischio e più in là ti sveleremo alcune best practice per riuscirci. Intanto eccoti però qualche esempio: puoi offrire la possibilità di utilizzare metodi di pagamento sicuri e ben conosciuti (come PayPal), più garanzie e informazioni sui tuoi prodotti e, da non sottovalutare assolutamente, permettere la restituzione degli acquisti.

Quest’ultimo punto in particolare ha un grande impatto sul tasso di conversione durante il processo di checkout. Infatti, è provato che una buona politica di reso spinge i clienti a completare i loro acquisti.

Quindi, per concludere, anche quando si tratta di pagare devi mettere i tuoi clienti a loro agio.

Come ottimizzare la fase della scelta del metodo di pagamento

Quest’ultima fase del checkout è quella che se ottimizzata, fa aumentare nettamente le vendite del tuo ecommerce.

Più i tuoi clienti si sentono tutelati, più saranno propensi a finalizzare l’acquisto. Meno numeri e codici di sicurezza bancari devono inserire, più alto sarà il numero delle vendite finalizzate a fine mese.

Perciò metti a disposizione dei tuoi clienti metodi di pagamento come Paypal, o persino pagamenti in contrassegno o affidati a compagnie che snelliscono questo processo.

Metti anche in vista (e a colori) i loghi dei metodi che offri. Rendili riconoscibili e vedrai che molti più clienti spingeranno sul fatidico pulsante “paga ora” perché si sentiranno al sicuro nel tuo negozio.

Infine, un ultimo consiglio sui metodi di pagamento: il momento di pagare è anche un buon momento per offrire al cliente un riepilogo del carrello e la possibilità di controllare l’indirizzo di spedizione senza dover tornare al carrello o cambiare schermata.

Come ridurre il tasso di abbandono del carrello: le nostre 23 best practice

Si parla spesso di strategie di marketing per ecommerce, come il social commerce o l’upselling e il crossselling, per far schizzare le revenue del tuo negozio online.

Ma oggi abbiamo visto come ottimizzare il checkout nelle sue fasi possa portare altrettanti risultati, con costi e sforzi minori.

Mi auguro che questo articolo ti sia stato (o ti sarà) utile per fare un altro passo consapevole verso dell’ottimizzazione del processo di checkout tuo negozio online.

Abbiamo trattato tanti argomenti e condito il tutto da ancora più spunti, perciò prima di lasciarti andare, proviamo a fare un recap!

  • Snellire il processo di inserimento dati e magari richiedere la creazione di un account in seguito all’acquisto
  • offrire più metodi di spedizione, con la possibilità di integrare Sendcloud con il negozio online e gestire più facilmente anche i resi
  • guadagnarti la fiducia con metodi di pagamento riconosciuti ed evitare lunghi moduli per numeri e codici bancari

sono le 3 fasi fondamentali per far sì che i tuoi clienti completino davvero il loro acquisto.

Certo, la strada non è proprio così breve, almeno non da poterla percorrere in un solo articolo.

Noi di Sendcloud, che abbiamo a che fare con migliaia di negozi online come il tuo, ogni giorno, lo sappiamo bene.

Infine, se vuoi risparmiare tempo e ottimizzare le spedizioni, prova Sendcloud gratuitamente per 14 giorni!

Serena Guerra

Appassionata di ecommerce e logistica, Serena dedica la sua competenza ad analizzare e svelare i trend in costante evoluzione del settore. In qualità di Content Specialist a Sendcloud, condivide preziosi consigli e strategie per aiutare i retailer online a far crescere il loro business.

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